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Senato Sperimentazione Vaccini

 A chi dice che non è un esperimento invito a leggere questo articolo del SENATO qui il link diretto

Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03342

 
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Atto n. 4-03342

Pubblicato il 5 maggio 2020, nella seduta n. 213

FATTORI , DI MARZIO , DE FALCO , NUGNES - Ai Ministri della salute, della difesa, dell'interno e dello sviluppo economico. -

Premesso che:

il 14 aprile 2020 è apparso nella sezione "notizie" del sito internet del Ministero della salute l'annuncio dell'inizio della sperimentazione di un vaccino anti COVID da parte del sodalizio tra l'azienda Italiana Advent IRBM e l'istituto britannico della Oxford University, Jenner Institute ove si legge: "Vaccino anti Covid, partirà la sperimentazione sull'uomo a fine aprile" "L'azienda italiana Advent IRBM di Pomezia e lo Jenner Institute della Oxford University hanno, infatti, annunciato che inizieranno a fine aprile in Inghilterra i test accelerati del prototipo di vaccino anti Covid-19 su 550 volontari sani";

nello stesso annuncio si legge altresì che, dopo la sperimentazione sui volontari: "Il vaccino potrà essere disponibile già da settembre in modalità d'uso compassionevole per agenti delle forze dell'ordine e personale sanitario, ma sarà necessario molto più tempo perché possa essere disponibile su larga scala per la popolazione";

considerato che:

accreditati studi raccolti nell'articolo "The potential danger of suboptimal antibody responses in COVID-19" pubblicato sulla autorevole rivista scientifica "Nature reviews immunology" richiamano alla cautela nella deroga alle ordinarie procedure di valutazione del vaccino sostenendo che "C'è un disperato bisogno di terapie e vaccini efficaci per la SARS-CoV-2 per mitigare la crescente crisi economica che è derivata dal blocco sociale. I vaccini vengono sviluppati a una velocità senza precedenti e sono già in fase di sperimentazione clinica, senza test preclinici di sicurezza ed efficacia. Tuttavia, la valutazione della sicurezza dei vaccini candidati non deve essere trascurata";

nella suddetta review si mette in evidenza come nel caso del virus SARS 1, che presenta i 76,9 per cento di sequenze identiche a SARS 2 la presenza di alti titoli anticorpali e la comparsa precoce di essi sono caratteristiche associate a una maggiore severità dei sintomi a causa di un fenomeno chiamato ADE (antibody dependent entry ovvero entrata dipendente dagli anticorpi) che facilita l'entrata del virus tramite un recettore alternativo ad ACE2 associata a fenomeni infiammatori;

recenti studi sulle risposte anticorpali in pazienti con COVID-19 hanno associato titoli più elevati di IgM e IgG anti-N, in tutti i momenti successivi all'insorgenza dei sintomi, con un esito peggiore della malattia; titoli più elevati di IgG e IgM anti-S e anti-N sono in correlazione con letture cliniche peggiori e età avanzata suggerendo effetti potenzialmente dannosi degli anticorpi in alcuni pazienti, tuttavia, il 70 per cento dei pazienti che si sono ripresi da COVID-19 lieve presentava anticorpi neutralizzanti misurabili che persistevano al momento della visita in ospedale;

le conoscenze acquisite dallo studio delle caratteristiche anticorpali correlate al recupero rispetto al peggioramento della malattia, ancora non disponibili, serviranno ad identificare quali tipi di anticorpi saranno protettivi e quali dannosi, conoscenze indispensabili perciò a giudicare la qualità e sicurezza di un eventuale vaccino;

considerato inoltre che:

nella nota sulla pagina del Ministero della salute si parla di "uso compassionevole per agenti delle forze dell'ordine e personale sanitario";

è previsto il ricorso al cosiddetto "uso compassionevole" (decreto ministeriale 7 settembre 2017) per un medicinale sottoposto a sperimentazione clinica, al di fuori della sperimentazione stessa, in pazienti affetti da malattie gravi o rare o che si trovino in pericolo di vita, quando, a giudizio del medico, non vi siano ulteriori valide alternative terapeutiche, o nel caso in cui il paziente non possa essere incluso in una sperimentazione clinica";

il vaccino non è terapeutico in quanto previene e non guarisce da una patologia, quindi l'uso compassionevole non è pertinente con il caso del vaccino;

il personale sanitario e quello delle forze dell'ordine non sono "pazienti" ma persone sane e nulla osta al loro eventuale coinvolgimento volontario in una sperimentazione clinica;

benché il suddetto personale sia particolarmente esposto al virus e trarrebbe grande beneficio da un vaccino, il pericolo di vita richiesto per l'applicazione dell'uso compassionevole di farmaci non ancora completamente verificati forieri di una quota di rischio, è minimizzato dall'uso di strumenti di protezione individuale e dall'età media di tali lavoratori che li colloca tra i soggetti non maggiormente bisognosi di una eventuale terapia compassionevole;

considerato infine che:

da comunicati sindacali riguardanti il personale infermieristico del "Pio Albergo Trivulzio" si apprende che sarebbe stato impedito agli operatori di usare mascherine per non spaventare i pazienti e alcuni operatori sarebbero anche stati "minacciati", soprattutto quelli che lavorano a tempo determinato timorosi di perdere il posto;

tale personale risulta perciò soggetto a ricatti occupazionali che limitano la possibilità di aderire liberamente a programmi di vaccinazione in deroga alle normali procedure di sperimentazione;

simile limitazione nella volontarietà dell'adesione può essere ravvisata per il personale militare e delle forze di polizia che potrebbero veder compromessa la loro carriera per sottrarsi alla "terapia compassionevole",

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza delle criticità associate allo sviluppo dei vaccini anti SARS Cov-2 e quali siano i protocolli e le tutele che intendano mettere in atto al verificarsi della potenziale pericolosità associata ad una risposta immune non appropriata;

quali siano le strategie di supporto, nel caso in cui siano state valutate dai Ministri, ai programmi di sviluppo di anticorpi monoclonali come suggerito da diversi autorevoli ricercatori, al fine di identificare ex ante gli anticorpi più efficaci e sicuri da somministrare a personale a rischio;

quali siano gli strumenti che si intenda mettere in atto per mitigare la non appropriatezza del ricorso alle cure compassionevoli nella sperimentazione di un vaccino non terapeutico, ma preventivo di una eventuale infezione, causa in un subset di soggetti di una patologia che solo in una limitata percentuale di casi ha esito fatale, per passare opportunamente a una sperimentazione clinica con adesione volontaria di persone a rischio;

se e quali strumenti siano stati predisposti per tutelare il personale delle forze dell'ordine e degli apparati militari da abusi di potere e il personale sanitario da ricatti occupazionali che potrebbero indurli ad aderire senza reale consenso e volontà a una sperimentazione clinica "de facto" di un vaccino che non ha superato le canoniche fasi di sperimentazione per valutarne sicurezza ed efficacia.



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